Non confondete le “regole” con la “obbedienza”: sono due cose diverse. Se la vostra relazione con bambino è sufficientemente buona, egli tenderà naturalmente a fare ciò che gli chiedete, almeno finché non è in forte conflitto coi suoi bisogni di base. Rispettare una regola significa invece adeguarsi spontaneamente a un principio più astratto, e questo lo sanno fare solo i bambini più grandi.
- Non esiste il dovere di mangiare, né quello di finire una quantità X di cibo
- Non esiste nemmeno il dovere di mangiare cibi che non piacciono o ripugnano, ma “fanno bene”
- Non esiste il dovere di dormire
- Le regole non fanno bene di per sé, non sono “vitamine”: le regole aiutano certamente il bambino a crescere meglio solo se sono date all’interno di un legame con l’adulto, viceversa sono vissute in modo oppressivo.
Muoversi, giocare, esplorare sono evidentemente dei piaceri ma per il bambino sono anche dei bisogni direttamente collegati con il suo armonico sviluppo: non possiamo comprimerli se non temporaneamente. “Stai fermo”, “non correre” sono ordini che possono essere rispettati per un tempo limitato e motivato, ma nulla più.
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