La conquista dell’autonomia nel lavoro scolastico

Prima di tutto dobbiamo distinguere chiaramente tra due ambiti, i contenuti didattici e le abilità di esecuzione. Sono due capacità differenti, e la conquista delle autonomie riguarda essenzialmente solo le seconde.

Contenuti Didattici

Si tratta del contenuto stesso della didattica scolastica. Di norma è compito del docente stabilire tempi e modi, verificare gli apprendimenti, ecc. Il genitore può eventualmente aiutare in qualche particolare caso di difficoltà, talvolta raccordandosi con il docente. Eccone i più tipici esempi.

  • Risolvere problemi matematici
  • Le tabelline 
  • L’addizione con il riporto
  • La storia dei Romani
  • Le capitali d’Europa
  • L’uso del congiuntivo…

Abilità di esecuzione

  • Iniziare a fare i compiti
  • Stabilire quali compiti fare e quando farli
  • Portare a termine lo studio o l’esecuzione di esercizi
  • Preparare lo zaino
  • Predisporre il materiale scolastico

Si tratta di azioni che organizzano il lavoro scolastico, e sono vere e proprie abilità autonome. Un bambino può saper fare le divisioni a due cifre, senza essere capace di eseguirne 10 da solo in casa, o di preparare da sé lo zaino. È solo per queste abilità che vale la classificazione dei livelli di autonomia. Qui infatti non ci occupiamo di didattica ma solo degli aspetti di organizzazione del lavoro scolastico, che fanno parte del grande settore delle autonomie; quanto già detto in generale su questo argomento vale assolutamente anche per i compiti e lo studio. A parte qualche differenza secondaria i principi rimangono gli stessi. Rivediamo i livelli di autonomia che abbiamo già incontrato in un altro articolo (08a). Da notare anche che questa scaletta va applicata funzione per funzione: ad esempio, un bambino può trovarsi a livello 3 per fare lo zaino, ma a livello 1 per svolgere i compiti a casa, ecc. 

Livello 0 L’organizzazione del lavoro scolastico è svolta interamente dall’adulto

Liv. 1 L’organizzazione del lavoro scolastico è svolta dall’adulto coinvolgendo attivamente il bambino

Liv. 2 L’organizzazione del lavoro scolastico è svolta dal bambino sotto la guida attiva dell’adulto

Liv. 3 (Far-da-sé) L’organizzazione del lavoro scolastico è svolta dal bambino in presenza dell’adulto, ma senza essere guidato attivamente

Liv. 4 (Far-da-solo) L’organizzazione del lavoro scolastico può essere svolta dal bambino in totale autonomia e solitudine

Questa conquista arriva gradualmente e in momenti diversi per le varie attività. Richiede anche una maturazione psicologica collegata all’età anagrafica.

Da questa classificazione dovrebbe apparire chiaro che il genitore ha un importante ruolo nel favorire l’acquisizione delle autonomie nel lavoro scolastico, un lavoro che somiglia a quello di tante altre autonomie, ma che ha anche una intensità di emozioni di solito assai più alta che in attività come lavarsi i denti o vestirsi. Questo accade per diversi motivi che voglio portare alla vostra attenzione:

  • fare compiti e studiare implica che il bambino si impegni in attività che di norma non ritiene gradevoli o interessanti e che gli costano uno sforzo mentale.
  • Ciò diventa più difficile perché avviene a casa, dove fino all’inizio della scuola elementare è stato abituato a perseguire soprattutto attività libere e piacevoli.
  • Il bambino si confronta con la propria immagine di sé, con le capacità che sente di avere e soprattutto con quelle che sa o teme di non avere.
  • Quando il lavoro scolastico diventa frustrante, il bambino (specie sotto gli 8 – 9 anni) ha bisogno che il genitore “contenga” le sue (del bambino) emozioni negative; troppo spesso invece anche il genitore si carica di emozioni altrettanto negative in una spirale da cui si rischia di non uscire.
  • Spesso la preoccupazione di finire i compiti causa ansia e iperattività dei genitori, che tendono a sovrapporsi al figlio, fino a farne una questione “personale” come se fossero loro e non il bambino a rischiare di andare a scuola impreparati. Questo de-responsabilizza il bambino e gli fornisce una arma impropria di ricatto.

Orari compiti/studio

  • Stabilite fasce orarie nelle quali fare il lavoro scolastico (fasce “ON”) da collaudare in base alla
    quantità degli impegni. Per nessun motivo si deve fare lavoro scolastico fuori dalle fasce.
Lavoro scolastico OFFLavoro scolastico ON
Qui non si
possono fare compiti/studio. Non si parla di
scuola ecc.Il
tempo OFF appartiene al bambino e lo usa
liberamente eccezion fatta per i videogiochi il
cui tempo va limitato.
Qui si possono
fare compiti e studio, oppure niente ma non
giochi o altro.Quando
ha finito il lavoro la fascia va su OFFAl termine della fascia
ON si deve mettere via, che li abbia fatti o no,
con tolleranza per finire ciò che è in corso.

L’inizio della fascia “ON” va evidenziato dal genitore, oppure rimarcato usando una sveglia o un avviso. Si abitua il bambino a mettere via i giochi e interrompere le attività in corso (lasciando un minimo di tolleranza per concluderle) e a sedersi al tavolo con il materiale. A seconda delle età e delle abitudini l’adulto andrà altrove, o resterà vicino, o nella stanza, o se necessario darà un aiuto concreto. Se il bambino si distrae e interrompe il lavoro, l’adulto attende un po’, poi senza aggressività lo riporta al lavoro, o, per i più grandi, si limita a dirgli “non stai lavorando/studiando”. Chiarire bene che però non è ammesso svolgere altre attività di qualunque tipo. Al massimo può restare senza fare niente.

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